Banda Città di Monselice un valore di testimonianza civile e culturale insostituibile

Pubblicata il 29/01/2016

Banda Città di Monselice un valore di testimonianza civile e culturale insostituibile da preservare e sostenere a favore di tutta la collettività.

In seguito all’articolo apparso sul Mattino di Padova di domenica scorsa relativo alla Banda Città di Monselice, mi sento in dovere di chiarire che il Comune di Monselice, in attuazione dei principi statutari, promuove, tra le tante attività, anche la diffusione della cultura musicale di tipo bandistico mediante il sostegno dell’attività all’Associazione “Banda Città di Monselice”. L’intervento del Comune è finalizzato in particolare ad incentivare, soprattutto tra i giovani, la conoscenza e la pratica musicale favorendo il recupero e promuovendo la conoscenza della tradizione musicale veneta a carattere popolare. Il Comune persegue le finalità suddette mediante la concessione di contributi economici che, secondo il Movimento 5 Stelle, sembra essere anomalo.

Voglio ricordare che la Banda Città di Monselice festeggerà 160 anni di attività il prossimo anno. Infatti secondo documenti ufficiosi il 1° gennaio 1857 la banda cittadina venne ufficialmente istituita sotto gli auspici di un sodalizio intitolato ‘La società Filarmonica’. La nuova istituzione era formata da soci sostenitori che a loro volta eleggevano un consiglio di presidenza composto da 3 membri. Nell’aprile dello stesso anno fu eletto maestro del corpo bandistico il boemo Luigi Barburech, già maestro della banda militare austriaca.
L’uniforme della banda, fino al 1866, consisteva in calzoni bianchi, giubba nera e berretto. Poi si adottò una divisa simile a quella della guardia nazionale con spadino. Dal 1879 si utilizzò come tessuto il panno nero con guarnizioni ed alamari blu, colbac con penna blu per i filarmonici e bianca per il maestro, busta in cuoio a tracolla col distintivo di un'arpa in metallo bianco. La nuova divisa fu mantenuta, con qualche variante, fino allo scioglimento della banda avvenuto nel 1910. Per i servizi meno importanti veniva adottato soltanto un berretto di panno nero, filettato in blu, con l'arpa in metallo bianco e di formato simile a quello usato in quei tempi dalla fanteria in bassa tenuta, volgarmente chiamato kepì. Il numero dei componenti, del corpo bandistico in tempi di crisi, si aggirava sulla trentina e nei tempi di maggiore splendore raggiungeva spesso la sessantina. Coprirono la carica di presidente della filarmonica, nei tempi del suo maggiore sviluppo, numerose personalità del tempo quali il sindaco  Alvise Tortorini, Giuseppe Steiner e Francesco Viganò.
La Banda cittadina dava i suoi concerti normalmente in piazza Vittorio Emanuele II (ora Mazzini) a domeniche alterne. I concerti iniziavano a Pasqua e terminavano con la fiera dei Santi. La banda doveva esibirsi, per obbligo statuario, nel giorno natalizio del Sovrano e nel giorno dello Statuto. In quest'ultima solennità e nel capodanno doveva di buon mattino percorrere le vie cittadine al suono di allegre marce e nel giorno del Corpus Domini doveva accompagnare la processione religiosa con inni adatti.
Nel 1877 la banda si ricompose sotto la guida del concittadino Giuseppe Salviati considerato da tutti il maggior appassionato di musica di quel tempo e fu uno dei migliori esponenti della nostra banda cittadina. In appoggio ai nobili sforzi e alla buona volontà del corpo bandistico si ricostituì anche la Società Filarmonica raccogliendo un buon numero di contribuzioni sociali ed assicurandosi dal Comune un contributo annuo di 2000 lire.

Nel 1879 la banda passò sotto la direzione del maestro Colonna.  Egli era dotato di notevole attitudine ed intelligenza nel campo musicale, scrisse - fra l'altro - un’applaudita sinfonia ed una decantata rapsodia; compose inoltre alcuni brani di due opere ‘Nazarello’ e ‘Maria de Ricci’. Durante il periodo di permanenza alla direzione della nostra banda, questa, sia per la bravura del maestro, sia per la buona e appassionata volontà dei filarmonici, attraversò uno dei periodi più salienti e più fervidi della sua vita. Il Colonna diresse pure l'opera buffa ‘Don Checco’ nel ‘nostro’ teatro sociale
Tra le iniziative di quel tempo segnaliamo il famoso ‘concertone’ tenuto in piazza ad Este nel 1883 a cui parteciparono - con 60 suonatori ciascuna - le bande riunite di Este e di Monselice.
Il 13 dicembre 1907 il consiglio comunale approvò il nuovo statuto che dava alla società filarmonica il titolo di ‘Istituto Filarmonico di Monselice’ che doveva operare per 5 anni durante i quali il Comune si impegnava a versare un sussidio annuo di 2000 lire. Purtroppo  i dissidi interni ebbero il soppravvento, tanto che nel 1910 la banda fu sciolta. Negli anni successivi l’attività venne condizionata dalla prima guerra mondiale, ma non mancarono mai i concerti in piazza frutto di musicisti ‘volontari’ che continuarono spontaneamente la tradizione bandistica locale.
La Banda Cittadina fu ricostituita, quasi dal nulla, il 2 ottobre 1949 grazie agli sforzi del presidente rag. Tanci e sotto la direzione artistica del  maestro-direttore Pietro Ruzzarin. I vecchi suonatori erano pochi, ma poteva contare su 115 nuovi allievi. Dirigenti e maestro si impegnarono con tanta passione e capacità tanto che la banda poté fare la prima uscita sette mesi più tardi, e precisamente il 29 aprile 1950 e poi crebbe e si affermò esibendosi un pò dovunque nel Veneto. Nel 1953, alla morte del presidente Tanci, subentrò il prof. Giuseppe Bovo.
Nel 1955 il maestro Ruzzarin, per altri impegni, rinunciò alla direzione e fu sostituito dal maestro Mario Accorsi al quale si devono molte strumentazioni soprattutto di vecchie canzoni.
Nel 1960 la presidenza passò a Giovanni Andolfo e la Direzione venne affidata al giovane maestro Ulderico Lovato che seppe animare pure una buona scuola con la quale alimentò il corpo musicale con giovani leve.
Nel 1968 alla banda si aggiunsero le majorettes volute e istruite da Olivo Bettin e fu subito un rinnovato successo. Nell’agosto del 1973, al maestro Lovato, successe il maestro Orfeo Lion che operò per il rinnovamento del repertorio. Nel marzo 1982 Lion si dimise. L'incarico di dirigere provvisoriamente venne affidato allo strumentista Pietro Pietrobon. Nel 1982 la presidenza passò a Benito Turrin ed in ottobre dello stesso anno venne chiamato a dirigere il giovane maestro Francesco Belluco.
Nel 1988 il gruppo bandistico era composto da 25 strumentisti e da 30 majorettes con un repertorio tradizionale e moderno. Si esibiva in concerti, sfilate, manifestazioni civico-patriottistiche e religiose.
Il 15 giugno 1989 venne eletto presidente Alberto Polato. Nella stessa occasione fu nominato il nuovo consiglio direttivo che risultò composto da Bettin Olivo (Vice presidente); Controllo Enrico (segretario); Turrin Benito (consigliere); Baraldo Lorena (consigliere); Bertelle Gloria (consigliere). Nello stesso anno fu rinnovato lo statuto nel quale furono precisati gli scopi della banda e precisamente: “promuovere gratuitamente tra i giovani la conoscenza della musica attraverso corsi di orientamento musicale che insegnino l’uso di strumenti a fiato e percussione”.
L’11 ottobre 1991 venne eletto presidente Manin Giorgio. Nel 1995 fu presidente Lombardo Massimiliano seguito poi da Bagno Claudio e da Baratella Fabrizio.
Ora il presidente della banda cittadina è Tiziano Lazzarin che sta operando con rinnovato vigore per ridare nuovo lustro all’antica istituzione musicale che nel 2017 festeggerà 160 anni di attività.

Questa Associazione opera principalmente sul territorio Comunale, senza scopo di lucro, promuovendo una meritoria attività culturale in favore della gioventù oltre alla partecipazione garantita e continua con esecuzioni musicali, in occasione di manifestazioni e di avvenimenti sociali che si svolgono durante l’anno, promuovendo così anche una sorta di attività di tutela e custodia del patrimonio socio-culturale locale.
Sul territorio Nazionale ci sono circa 5.500 bande Musicali (dato del 2010) e Monselice è tra queste.  La banda con i suoi 25 elementi e 30 Majorettes è formata da giovani volenterosi con la passione per la musica (nessun componente né Direttore Artistico, Direttore d’Orchestra o Presidente percepiscono gettoni o indennità).
Questi giovani sono presenti nei momenti salienti che scandiscono il vivere della collettività (tutte le ricorrenze civili e religiose – nel 2015 hanno effettuato 26 uscite), incrementano una tradizione che continua, dà significato vero al proprio volontariato, contribuiscono alla coesione della comunità, condividono il proprio tempo con quello degli altri, creano legami con realtà vicine e lontane e, ovviamente, promuovono e favoriscono l’educazione e la formazione musicale dei giovani. Oramai da tre anni coinvolgono gli studenti della scuola primaria “G. Cini” nel progetto “approccio alla musica” finanziato completamente dalla Banda.

Tutto questo rappresenta un valore di testimonianza civile e culturale insostituibile da preservare e sostenere a favore di tutta la collettività.



Francesco Lunghi, Sindaco di Monselice


Facebook Twitter
torna all'inizio del contenuto