GIORNATA MONDIALE DELLA POESIA

Pubblicata il 23/03/2015

GIORNATA MONDIALE DELLA POESIA
21 marzo 2015


Si è svolta sabato 21 marzo 2015 la cerimonia di intitolazione dell’Aula Magna della Scuola G. Zanellato al poeta Rino Ferrari. Si riporta qui di seguito il discorso del Sindaco di Monselice Francesco Lunghi

“Un saluto anche da parte mia alla dirigente professoressa Barbara Vicentini, ai docenti qui presenti e a Voi studenti di questo bell’edificio dedicato all’eroe risorgimentale Giacomo Zanellato che tanto ha operato per la restituzione del Veneto all’Italia, evento di cui il prossimo anno celebreremo i centocinquantanni.

Oggi siamo qui riuniti perché, come ben sapete, è la Giornata Mondiale della Poesia istituita dalla Conferenza Generale Unesco nel 1999 e la data, che segna anche il primo giorno di primavera, riconosce all’espressione poetica un ruolo privilegiato nella promozione del dialogo e della comprensione interetnica, accanto al rispetto della diversità linguistica e culturale e a sostegno della comunicazione tra i popoli e della pace.

Il Presidente dell’allora Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco, Giovanni Puglisi, ha affermato tra l’altro che la celebrazione della Giornata Mondiale della Poesia rappresenta fra l’altro l’incontro tra le diverse forme della creatività: ogni società umana infatti guarda all’antichissimo statuto dell’arte poetica come ad un luogo fondante della memoria, base di tutte le altre forme della creatività letteraria ed artistica.

Ed è proprio per questo motivo che noi oggi dedichiamo al poeta Rino Ferrari l’Aula Magna della Zanellato.

Rino Ferrari, nato a Monselice nel 1914, è un personaggio che i monselicensi ricordano con affetto ma di lui e del suo quotidiano sanno poco perché si è allontanato giovinetto dalla terra natale e si è presentato nel tempo col dono di opere poetico-narrative legate al paesaggio euganeo.

Nel 2002 ha ricevuto il prestigioso riconoscimento del premio “Nantopoesia”, festeggiato insieme da ripetuti incontri con gli studenti delle nostre scuole.

Tra le tante pagine poetiche che ci ha lasciato, una in particolare ricordo con commozione e voglio qui riproporla affiancandomi agli allievi che fra poco leggeranno alcuni suoi brani. 

Si intitola A MONSELICE


Amo, di te, le cose più dimesse:
selciati esigui, mura rotte… Luoghi
dove il silenzio regna e dove un sogno 
resuscita dal tempo….
Sogno ch’è vita della vita, poesia
d’un’ora, oppur d’un giorno:
valore eterno
su d’un giorno:
valore eterno
su d’un passato che non ha ritorno.
(…)
Dove son nato qui vorrei morire
foss’anche sopra i sassi del cortile
da cui lanciavo le barchette quando
l’acqua piovana vi stagnava appresso.
Morire qui ed una grezza stele
s’ergesse col mio nome inciso e sopra
vi rifiorisse il tenue crisantemo
quando l’autunno scende con le nebbie
sulla feconda d’alberi pianura.

La sorte non ha permesso di esaudire questo suo forte desiderio, ma la Targa che oggi inauguriamo spero costituisca una concreta anche se simbolica risposta.

Ma ora cedo la parola all’amico Roberto Valandro che ne ricorderà brevemente la figura artistica e poetico-letteraria complimentandomi di nuovo con chi ha organizzato questa significativa cerimonia”



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