FESTA DI SAN FRANCESCO. PATRONO D’ITALIA

Pubblicata il 21/10/2015

CONVENTO FRATI MINORI DI SAN GIACOMO, 4 OTTOBRE 2015
FESTA DI SAN FRANCESCO. PATRONO D’ITALIA.
“Solennità civile e giornata per la pace, per la fraternità e il dialogo fra le religioni”


Come ogni anno in occasione della festività di San Francesco si svolge nella chiesa del convento francescano di San Giacomo in Monselice la Santa Messa nella quale l'Amministrazione comunale offre l’olio per la lampada votiva. Così come ogni anno una Regione a turno offre l’olio che alimenta la lampada che brilla accanto alla tomba di San Francesco, nella cripta della Basilica di Assisi.

Il Sindaco, dopo l’omelia, prende la lampada spenta dal tavolino, la colloca sul candelabro di fianco all’icona di S. Francesco, colloca sull’altare l’offerta e va all’ambone per un brevissimo intervento che conclude con la lettura di una preghiera. Il Sindaco poi si reca davanti all’icona di S. Francesco e accende la “lampada votiva” 

Saluto del Sindaco Francesco Lunghi
“Rivolgo un cordiale saluto, anche a nome dell'Amministrazione comunale che rappresento, ai frati della comunità Francescana di San Giacomo e a Voi tutti presenti oggi per festeggiare il Patrono d'Italia. Sono onorato di poter partecipare a questa ricorrenza, riconosciuta come giornata della Pace, della fraternità e del dialogo tra appartenenti a culture e religioni diverse, nel segno di San Francesco. Il Santo è divenuto un esempio per il mondo cristiano perché ha messo in luce con la sua vita i principi universali del Vangelo con semplicità e senza imporre ideali agli altri, ma limitandosi a guidarli sulla strada della carità e della fratellanza.

Nella società e situazione odierna sono ancora più validi gli insegnamenti che San Francesco ha messo in luce durante il suo percorso cristiano e andrebbero applicati senza riserve per superare le difficoltà e le diversità che apparentemente ci dividono. In particolare lo spirito di tolleranza e l'uguaglianza tra gli uomini sono punti da cui è necessario partire per affrontare i cambiamenti che stanno avvenendo nel nostro Paese, in Europa e mondo intero.

Un riferimento particolare va fatto alla situazione drammatica dei profughi - come ha numerose volte ricordato Papa Francesco- i profughi ogni giorno fuggono dalla fame e dalla guerra, alla ricerca di una vita dignitosa per se e per le proprie famiglie. Vanno in terre lontane e non sempre trovano accoglienza vera, rispetto e dignità. Bisogna quindi ancora di più oggi ispirarsi agli insegnamenti di San Francesco: tolleranza, accoglienza e uguaglianza tra gli uomini. Proprio qui nel Veneto si stanno creando lacerazioni tra cittadini e gruppi, lacerazioni che non tengono conto della situazione drammatica di queste persone. Per secoli la mobilità umana è stato un fattore chiave ed un mezzo fondamentale per consentire l'accesso alle risorse e per arrivare alla riduzione della povertà nel mondo. Bisogna sapere che oggi ci sono circa 800 milioni di uomini, donne e bambini che muoiono ancora di fame.  Un padre o una madre che vede il proprio figlio morire di fame è normale che cerchi di spostarsi dal suo paese in altre nazioni per avere una vita migliore. Lo stesso discorso vale per i profughi di guerra.

Personalmente faccio fatica a distinguere i rifugiati che vengono dai paesi in guerra, da quelli che scappano dalla fame.

E' un onore per me condividere con i Frati Francescani e voi tutti il tradizionale gesto del cero votivo, che trova origine proprio da uno dei tanti gesti di amore del Santo, che all'inizio della sua conversione, dopo aver sentito le parole del Crocifisso in San Damiano, offrì ad un sacerdote del denaro per procurare l'olio per accendere una lampada che sempre potesse illuminare quell'immagine sacra.

Ringrazio la comunità dei Frati Francescani di San Giacomo per l'esempio morale e spirituale che sempre ci offre e per la costanza con la quale ci guida. Ringrazio poi i presenti, unendomi a Loro nella speranza che i valori professati da San Francesco diventino per noi tutti uno stile di vita e una pratica quotidiana.

Ho il piacere di comunicare, inoltre, che la Sovrintendenza e la Diocesi di Padova hanno autorizzato a riportare a Monselice l'affresco originale di San Francesco del 1260 nella sua sede originaria: la cripta della San Paolo.




Preghiera:

O beato Francesco,
     noi, cittadini di Monselice
     insieme a tanti altri tuoi devoti,
     siamo qui nel giorno solenne
     dedicato alla tua memoria.

A nome della mia Città di Monselice,
     accendo la “lampada votiva”
     in segno della nostra devozione a te.

La sua fiamma ardente
     sia continua preghiera a Dio,
     implorante su tutti i cittadini di Monselice
     la soavità della tua protezione
     amica, benedicente e consolatrice.

Ti preghiamo che questa città di Monselice
     cresca come una “sola famiglia”,
     nella quale fioriscano
     la giustizia, la solidarietà e la concordia,
     l’onesta dei cittadini e la saggezza dei suoi amministratori.
     Sia sempre “terra e abitazione di quelli 
     che conoscono e glorificano
     il nome benedetto e glorioso... del Signore,
     a lode e gloria della Trinità Santa,
     che vive e regna nei secoli dei secoli.

     Amen


 

 


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